giovedì 2 maggio 2013

Visita al museo per la storia dell'università di Pavia




Inaugurato nel 1936, quindi in piena epoca fascista, il museo per la storia dell’università di Pavia è composto dall’insieme di materiali provenienti da differenti gabinetti del settore scientifico, storico ed anatomico.
La parola gabinetti è di origine francese ed identifica strutture sorte dall’unione di museo e centro di ricerca; si sviluppano soprattutto nell’epoca teresiana (in questo periodo la città di Pavia è sotto il dominio asburgico).
All’interno del museo è possibile trovare nella sezione medicina-chirurgia documenti o testi storici di anatomia; strumenti di medicina e chirurgia; sculture o raffigurazioni di importanti e famosi scienziati o di ricercatori in generale.
Nella sezione di fisica, oltre alle invenzioni di fisica possiamo osservare strumenti di ottica o costruzioni di ingegneria meccanica. E’ presente, al completo, il gabinetto di Alessandro Volta con tutti i suoi elementi originali. La parte più affascinante ritengo sia l’insieme delle invenzioni del famoso scienziato collocati sulla sua spaziosa scrivania in legno e tra le più importanti troviamo l’elettroforo, sua prima invenzione; gli elettrometri quadrati che misuravano la tensione elettrica; le bottiglie di leida utilizzate per gli esperimenti che lui stesso faceva con l’elettricità ed infine un esempio di ricostruzione della “famosa” pila di Volta.

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